Valle Della Loira 2007

 

 

 

DIARIO DI VIAGGIO
DOWNLOAD
FOTOGRAFIE DI VIAGGIO
Download

INFORMAZIONI PRATICHE
Quando la Loira raggiunge il centro della Francia e finalmente svolta a ovest, in direzione dell'Atlantico, cessa di essere semplice rivière e diventa fleuve. Così almeno sostengono gli abitanti della zona. Dalle colline di Sancerre alle pianure dell'Angiò, la Loira scorre lenta e maestosa davanti a una straordinaria schiera di castelli, palazzi ed eleganti dimore aristocratiche.
Dietro la miriade di castelli (per non parlare poi delle chiese e delle cattedrali) c'è però una regione tranquilla, riservata, famosa per la sua douceur, la sua gentilezza. È una reputazione in parte dovuta al clima (né troppo caldo né troppo rigido), in parte al paesaggio, più dolce che drammatico. La douceur della Loira nasce però anche da qualcos'altro, più difficile da definire, una sorta di nostalgia seducente. Un tempo via d'acqua tra le più importanti (e nobili) della Francia, oggi ha perso quel ruolo da protagonista, visto che le merci viaggiano su strada e ferrovia. La valle è un angolo di Francia tranquillo e provinciale, lontanissimo dalle mode e dalla frenesia di Parigi nonostante la vicinanza geografica alla capitale. I centri principali della regione sono abbastanza dinamici, mentre su quelli minori aleggia indelebile l'ombra della grandeur del passato.
La Loira è, dopo tutto, la regione più storica di tutta la Francia. Le possenti fortezze e le dimore dotate di torrette difensive, che s'incontrano ovunque, sono il lascito più tangibile di quei secoli di costanti conflitti. Le generazioni successive furono più eleganti e raffinate. Proprio nella valle della Loira i sovrani rinascimentali ricrearono gli splendori e la civiltà che avevano conosciuto in Italia.
Se non esiste un termine unico per definire la regione della Loira è perché questa entità in effetti non esiste. Storicamente l'area è suddivisa in quattro regioni separate; dopo la Rivoluzione francese queste furono sostituite da départements amministrativi che prendono il nome dai fiumi locali. Gli abitanti non hanno però mai accettato i nuovi nomi e recentemente gli uffici del turismo hanno preso l'iniziativa di ripristinare quelli antichi. Quanto alla regione presa nel suo insieme, potrete sentir parlare di Val de Loire per indicare l'area della Loira ricca di monumenti e ricordi dei fasti passati.
La Loira non è solo sinonimo di castelli. Se riuscirete a trascorrere un po' di tempo sui lungofiumi, gustando formaggi, frutta e vini del posto, vi accorgerete che questa è la più accattivante delle regioni francesi. I turisti più attivi ed energici potranno noleggiare canoe e kayak, oppure fare qualche escursione sui sentieri che attraversano la regione (tutti ben segnalati), oppure ancora sfruttare la possibilità di fare del cicloturismo. La bicicletta è un ottimo mezzo di trasporto da queste parti e i posti che noleggiano le due ruote sono numerosi. Molti sono comunque anche i turisti che si muovono con l'auto. I mezzi di trasporto pubblici, invece, limitano la visita ai centri maggiori.
Il cuore della regione è la Turenna, nota come il giardino di Francia. Vanta i vini migliori, il formaggio di capra più apprezzato, la storia più regale e, si dice, l'accento più puro. Vanta anche due dei castelli più eleganti, Chenonceau e Chambord. La Turenna comprende anche tre dei tributari più gradevoli della Loira: i fiumi Cher, Indre e Vienne, ciascuno dei quali può essere esplorato in tutta tranquillità, abbandonando ogni frenesia e affidandosi alla lentezza. Le graziose cittadine di Blois e Amboise, ciascuna con il proprio magnifico castello, sono ottimi punti di partenza per visitare la zona a monte del fiume rispetto a Tours, compresa la regione della Sologne, con le sue foreste. Verso valle, invece, la bellissima Saumur richiama migliaia di turisti grazie alla presenza di abitazioni trogloditiche, scavate nella morbida roccia locale. Se avete solo una settimana per visitare la regione, queste sono le due aree da non perdere.
Dei tre centri principali, Tours, vivace, ricca di energia e di storia, è forse quella dove è più comodo soggiornare; Angers, la capitale dell'Angiò, e Orléans, a nord-est, conservano invece un fascino ottocentesco da non sottovalutare. Ciascuna delle tre città possiede una cattedrale, nessuna delle quali maestosa, imponente e indimenticabile come quelle di Le Mans (romanico-gotica), di Chartres (la quintessenza dell'armonia) e di Bourges (di dimensioni gigantesche).
Viaggiare nella Loira e non visitare nemmeno uno dei suoi castelli risulterebbe quanto meno eccentrico. Eppure il loro numero è tale da lasciare stupefatti e confusi, così che la scelta di quale visitare diventa problematica. Non cercate di inserire quanti più castelli potete nel vostro programma di viaggio: finireste per stancarvi presto, rischiando di non apprezzarli. Il modo migliore per godere la regione è alternare la visita dei castelli a quella dei vigneti e dei giardini, alle passeggiate nelle città, alle escursioni a piedi, ai picnic e ai pasti al ristorante. I castelli più famosi sono anche quelli che richiamano (a ragione) il maggior numero di turisti. Per questo il momento migliore per la visita è l'ora di pranzo, oppure la mattina presto o ancora la sera appena prima della chiusura.
Tra i castelli da non perdere, Azay-le-Rideau e Chenonceau sono pienamente rinascimentali; la loro ubicazione è perfetta: sono situati rispettivamente nel mezzo di un fossato e di un fiume. Villandry vanta sublimi giardini rinascimentali. Blois, con le quattro ali appartenenti a quattro epoche differenti, e Amboise, in posizione dominante sulla Loira, sono impressionanti, come lo è anche l'immenso Chambord, il trionfo dell'epoca rinascimentale di Francesco I. Di eleganza più sobria sono Valençay, con arredi di epoca napoleonica, e Cheverny, superbo esempio di eleganza settecentesca.
Molti castelli nacquero come fortezze difensive e furono poi trasformati in residenze eleganti e sfarzose dai loro proprietari. Buoni esempi sono Brissac, Chaumont e Ussé, un vero castello delle fiabe. Langeais, Le Plessis-Bourré e Sully uniscono perfettamente il desiderio di raffinatezza con l'esigenza di difesa, mentre altre fortezze feudali sono riuscite a conservare la loro aura medievale. Tra queste si segnalano il castello di Saumur e quelli di Chinon (di cui restano solo rovine) e Loches (di cui resta l'intera cittadella). Altri castelli destano interesse più per gli interni che per l'architettura: così, Beauregard è famoso per la galleria dei ritratti, mentre il castello medievale di Angers ospita il celeberrimo ciclo di arazzi dell'Apocalisse, il capolavoro artistico dell'intera valle della Loira.
Il castello di Chambord è il più vasto dei castelli della Loira. È stato costruito tra il 1519 ed il 1547 nei pressi di una curva del fiume Cosson, corso d'acqua affluente del Beuvron che si getta poi a sua volta nella Loira. Sorge nel dipartimento Loir-et-Cher, 14 Km. a nord-est di Blois ed a circa 6 Km. dalla riva sinistra della Loira. Chambord è il più grande dei castelli della Loira. E’ un capolavoro rinascimentale di enormi dimensioni, con 440 stanze, 85 scale e 365 camini (uno per ogni giorno dell’anno). Si trova in un immenso parco, di grande interesse faunistico, che occupa una superficie di 5500 ettari, racchiuso da una cerchia di mura lunga ben 32 km. Fino al 1518, fu un semplice casino di caccia di proprietà dei conti di Blois. Francesco I, allora sovrano di Francia, decise di demolirlo e di farsi costruire lì una fastosa e immensa dimora reale. Il re era affascinato dall’architettura italiana e aveva invitato Leonardo Da Vinci ad Amboise. E’ probabile che Leonardo abbia realizzato i primi progetti del castello, compreso uno schema per deviare il corso della Loira. Per 25 anni, circa 200 artigiani e muratori lavorarono per costruire il castello di Chambord. Disegnato a forma di croce, il mastio centrale è fiancheggiato da quattro torri e circondato da un cortile. La grande scalinata sale lungo il mastio fino alla torre della lanterna che originariamente era aperta e alla quale venne aggiunta la vetrata. Questa doppia scala a spirale fu disegnata in modo che due persone che salissero e scendessero potessero verdersi sempre, ma potessero incontrarsi solo all’inizio o in cima. Sui quattro lati della scala si aprono gli appartamenti: ovunque si vede l’immagine della Salamandra, emblema di Francesco I. Le stanze più grandi sono quelle degli appartamenti reali; in particolare, la camera da letto tappezzata con arazzi riccamente ricamati, realizzata da Luigi XIV che completò la costruzione del castello nel 1685, mentre aspettava che la reggia di Versailles fosse costruita. I fastosi mobili d’epoca furono distrutti o dispersi durante la Rivoluzione; i mobili all’interno del castello sono, perciò, riproduzioni dei mobili originari. Al secondo piano una ricca raccolta di trofei, armi e arazzi ricorda che la residenza era una tenuta in qui si organizzavano battute di caccia. L’elemento più straordinario è il tetto, una profusione di timpani, torrette e guglie, paragonato da Vivian Rowe a una città orientale, “il panorama di Costantinopoli in un unico edificio”. Le terrazze furono realizzate per consentire alla corte di osservare gli spettacoli estivi o per osannare il re al ritorno dalla caccia. Rappresentano un punto di osservazione per ammirare lo splendido parco che circonda il castello. Le simmetrie e le esuberanti decorazioni in ardesia sul tufo bianco della Loira testimoniano l’influsso del rinascimento italiano. L’ingresso al castello è sul lato sud-est, dove la porte Royale immette nella corte d’onore. Chambord ha ospitato numerosi personaggi: oltre a Francesco I e a Luigi XIV, si recavano spesso a cacciare nella foresta, Francesco II e Carlo IX. Nel castello visse anche Luigi XIII. Ai tempi di Luigi XIV vi soggiornò Molière, che scrisse, in pochi giorni, una commedia: “Il signor di Pourceaugnac”. L’artista, inoltre, vi fece rappresentare lo spettacolo intitolato Il Borghese gentiluomo. Nel 1809, Napoleone assegna il castello al principe di Wagram, che però si limita a vendere il bosco, lasciando il resto all’abbandono. Nel 1821 il possedimento viene acquistato dal duca di Bordeaux, erede alla corona, che lo ha restaurato. Il castello fu abitato dal sovrano Enrico V. Poi, nel 1873, divenne proprietà del nipote, il duca Di Parma. Nel 1932 lo stato Francese lo riacquista dagli eredi per 11 milioni di franchi. l castello di Chambord possiede senza dubbio una silhouette molto particolare e costituisce una grande espressione architettonica dello stile rinascimentale. La sua facciata è lunga ben 128 metri, ha 440 locali, più di 80 scale, 365 camini ed 800 capitelli scolpiti.
Nella realizzazione si nota l'influenza di Leonardo da Vinci, che ha lavorato come architetto alla corte di Francesco I, e quella di Domenico da Cortona. La pianta del castello si sviluppa attorno alla costruzione chiamata maschio (donjon) anche se Chambord non ha mai avuto vocazione difensiva, a sua volta centrata attorno allo scalone principale a doppia elica. Dallo scalone si dipartono quattro grandi vestiboli disposti a croce che permettono l'accesso ad otto appartamenti: uno in ognuna delle quattro torri ed altri quattro ad occupare gli spazi tra le torri stesse ed i vestiboli. La stessa disposizione si ripete su tre piani. In un secondo tempo il re Francesco I estese il castello inglobando il maschio in un quadrilatero di nuova costruzione ed installando i suoi appartamenti (più vasti) nell'ala orientale. Una cappella è stata costruita nell'ala occidentale e terminata da Jules Hardouin-Mansart sotto il regno di Luigi XIV. Lo scalone a doppia elica al centro dell'edificio principale rivela lo stile di Leonardo. Esso è composto da due scale a chiocciola rotanti nello stesso senso che non si incrociano mai. Percorrendolo fino all'ultimo piano raggiungibile si ha accesso alla terrazza, anch'essa ispirata da un'idea di Leonardo, che offre una stupenda visione del fiume, del bosco circostante il castello e dei numerosi camini e capitelli che ornano la costruzione. La terrazza gira attorno a tutta la struttura del maschio e permette di volgere lo sguardo a 360° sul panorama circostante. La sommità dello scalone è sormontato da una torre lanterna. Il secondo piano è notevole per il suo soffitto a cassettoni, decorati con i simboli reali di Francesco I, la F coronata e la salamandra, e dal simbolo di sua madre, Luisa di Savoia, una corda annodata. Alcuni di tali simboli, quelli posti più in alto all'altezza della terrazza, sono fatti al contrario in modo che Dio, dall'alto dei cieli, potesse vedere la potenza del re.Blois è un comune francese di 49.171 abitanti capoluogo del dipartimento del Loir-et-Cher, nella regione del Centro.
I suoi abitanti si chiamano Blésois. Dove andare
La Loira non è solo sinonimo di castelli. Se riuscirete a trascorrere un po' di tempo sui lungofiumi, gustando formaggi, frutta e vini del posto, vi accorgerete che questa è la più accattivante delle regioni francesi. I turisti più attivi ed energici potranno noleggiare canoe e kayak, oppure fare qualche escursione sui sentieri che attraversano la regione (tutti ben segnalati), oppure ancora sfruttare la possibilità di fare del cicloturismo. La bicicletta è un ottimo mezzo di trasporto da queste parti e i posti che noleggiano le due ruote sono numerosi. Molti sono comunque anche i turisti che si muovono con l'auto. I mezzi di trasporto pubblici, invece, limitano la visita ai centri maggiori.
Il cuore della regione è la Turenna, nota come il giardino di Francia. Vanta i vini migliori, il formaggio di capra più apprezzato, la storia più regale e, si dice, l'accento più puro. Vanta anche due dei castelli più eleganti, Chenonceau e Chambord. La Turenna comprende anche tre dei tributari più gradevoli della Loira: i fiumi Cher, Indre e Vienne, ciascuno dei quali può essere esplorato in tutta tranquillità, abbandonando ogni frenesia e affidandosi alla lentezza. Le graziose cittadine di Blois e Amboise, ciascuna con il proprio magnifico castello, sono ottimi punti di partenza per visitare la zona a monte del fiume rispetto a Tours, compresa la regione della Sologne, con le sue foreste. Verso valle, invece, la bellissima Saumur richiama migliaia di turisti grazie alla presenza di abitazioni trogloditiche, scavate nella morbida roccia locale. Se avete solo una settimana per visitare la regione, queste sono le due aree da non perdere.
Dei tre centri principali, Tours, vivace, ricca di energia e di storia, è forse quella dove è più comodo soggiornare; Angers, la capitale dell'Angiò, e Orléans, a nord-est, conservano invece un fascino ottocentesco da non sottovalutare. Ciascuna delle tre città possiede una cattedrale, nessuna delle quali maestosa, imponente e indimenticabile come quelle di Le Mans (romanico-gotica), di Chartres (la quintessenza dell'armonia) e di Bourges (di dimensioni gigantesche).
Viaggiare nella Loira e non visitare nemmeno uno dei suoi castelli risulterebbe quanto meno eccentrico. Eppure il loro numero è tale da lasciare stupefatti e confusi, così che la scelta di quale visitare diventa problematica. Non cercate di inserire quanti più castelli potete nel vostro programma di viaggio: finireste per stancarvi presto, rischiando di non apprezzarli. Il modo migliore per godere la regione è alternare la visita dei castelli a quella dei vigneti e dei giardini, alle passeggiate nelle città, alle escursioni a piedi, ai picnic e ai pasti al ristorante. I castelli più famosi sono anche quelli che richiamano (a ragione) il maggior numero di turisti. Per questo il momento migliore per la visita è l'ora di pranzo, oppure la mattina presto o ancora la sera appena prima della chiusura.
Tra i castelli da non perdere, Azay-le-Rideau e Chenonceau sono pienamente rinascimentali; la loro ubicazione è perfetta: sono situati rispettivamente nel mezzo di un fossato e di un fiume. Villandry vanta sublimi giardini rinascimentali. Blois, con le quattro ali appartenenti a quattro epoche differenti, e Amboise, in posizione dominante sulla Loira, sono impressionanti, come lo è anche l'immenso Chambord, il trionfo dell'epoca rinascimentale di Francesco I. Di eleganza più sobria sono Valençay, con arredi di epoca napoleonica, e Cheverny, superbo esempio di eleganza settecentesca.
Molti castelli nacquero come fortezze difensive e furono poi trasformati in residenze eleganti e sfarzose dai loro proprietari. Buoni esempi sono Brissac, Chaumont e Ussé, un vero castello delle fiabe. Langeais, Le Plessis-Bourré e Sully uniscono perfettamente il desiderio di raffinatezza con l'esigenza di difesa, mentre altre fortezze feudali sono riuscite a conservare la loro aura medievale. Tra queste si segnalano il castello di Saumur e quelli di Chinon (di cui restano solo rovine) e Loches (di cui resta l'intera cittadella). Altri castelli destano interesse più per gli interni che per l'architettura: così, Beauregard è famoso per la galleria dei ritratti, mentre il castello medievale di Angers ospita il celeberrimo ciclo di arazzi dell'Apocalisse, il capolavoro artistico dell'intera valle della Loira.Visti: La Francia, come d'altronde l'Italia, è uno dei 15 paesi che hanno sottoscritto il trattato di Schengen, grazie al quale i paesi della UE (tranne il Regno Unito e l'Irlanda), più l'Islanda e la Norvegia, hanno deciso di abolire (in alcuni il trattato è già operativo da tempo) i controlli alle frontiere. I cittadini dei suddetti paesi non hanno vincoli di alcun tipo, dunque gli italiani possono entrare e uscire dalla Francia a proprio piacimento.
Rischi sanitari: i cittadini italiani possono usufruire dell'assistenza sanitaria gratuita di pronto soccorso, presentando il modello E111. Richiedetelo presso gli uffici della vostra ASL prima di partire e portatelo con voi in viaggio.
Fuso orario: un'ora avanti rispetto al meridiano di Greenwich
Elettricità: 220V, 50Hz
Pesi e misure: sistema metrico decimale Quando andare
Il clima della Loira è perfetto, non troppo caldo (come al sud) e decisamente meno freddo rispetto alle regioni più settentrionali. Non piove molto; la stagione più piovosa è comunque l'autunno. La primavera può essere abbastanza fredda e qualche volta un po' piovosa, ma rimane forse il periodo migliore per la visita (soprattutto a partire dalla metà di aprile): le giornate di sole sono magnifiche e la campagna risplende di colori intensi. Ricordatevi che in prossimità della Pasqua molti musei e monumenti osservano orari ridotti. L'estate è calda, ma mai opprimente. Il lato negativo di una visita a luglio e ad agosto è che si tratta dell'alta stagione turistica e dunque la valle pullula di gente. Nei castelli più famosi s'incontrano pullman di viaggi organizzati e nelle città occorre prenotare alberghi e ristoranti con largo anticipo. Giugno e settembre sono mesi ottimi per la visita: le temperature sono estive, ma la folla non è quella dell'alta stagione. L'autunno può essere un buon periodo, soprattutto se amate i funghi e la cacciagione; è anche il periodo delle fiere del vino per celebrare la vendemmia. Pochi sono i turisti che visitano la regione in inverno. Le temperature non sono troppo basse, ma molti alberghi e ristoranti sono chiusi. Feste e manifestazioni
I francesi amano molto le feste e diverse città ospitano manifestazioni di musica, danza, teatro, cinema e arte. Nei villaggi rurali si tengono foires (fiere) e fêtes (feste) per celebrare di tutto, dal santo locale al raccolto dell'aglio.

 

© VaLe  Tutti i diritti riservati , è vietata la riproduzione di testi e foto senza autorizzazione degli autori